Analisi Generale
Il documento Excel fornisce una panoramica dettagliata dell’andamento del Prodotto Interno Lordo (PIL) a valori correnti per tutte le regioni italiane, suddivise per zona geografica (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole), nel periodo compreso tra il 2017 e il 2022.
Nel complesso, il PIL nazionale ha mostrato una crescita costante dal 2017 al 2019, passando da circa 1.735 miliardi di euro nel 2017 a 1.795 miliardi nel 2019. Tuttavia, nel 2020 si registra un forte calo, dovuto all’impatto della pandemia da COVID-19, con il PIL che scende a 1.660 miliardi, segnando una contrazione significativa dell’economia italiana.
A partire dal 2021 si assiste a un forte recupero, che prosegue anche nel 2022, anno in cui il PIL raggiunge il valore massimo dell’intero periodo analizzato: 1.943 miliardi di euro.
Analisi per zona geografica
Analizzando i dati per macroarea geografica, emerge una chiara disuguaglianza territoriale.
- Il Nord-Ovest si conferma l’area economicamente più rilevante, con un PIL che passa da 573 miliardi nel 2017 a quasi 648 miliardi nel 2022. Anche il Nord-Est mostra ottimi risultati, raggiungendo i 454 miliardi nel 2022. Il Centro Italia segue con circa 411 miliardi.
- Il Sud e le Isole registrano invece valori significativamente inferiori, con un PIL rispettivamente pari a 296 miliardi e a 134 miliardi nel 2022.
Questo divario si riflette anche nei valori medi calcolati per ciascuna area: nel 2022, la media del PIL delle zone geografiche italiane è pari a 97 miliardi di euro, ma solo tre aree (Nord-Ovest, Nord-Est e Centro) si collocano al di sopra di questa soglia, mentre Sud e Isole restano costantemente al di sotto.
Facendo un confronto tra PIL medio per zona geografica rispetto al PIL medio italiano, un dato interessante riguarda il divario economico tra le regioni a Nord e a Sud/Isole d’Italia. Dal 2017 al 2022, solo tre zone geografiche su cinque superano la media nazionale del PIL (Nord-Ovest, Nord-Est e Centro). Questo indica che, indipendentemente da eventi eccezionali come la pandemia COVID-19, si registrano significativi segnali di convergenza economica tra Nord e Sud, dove le disparità sembrano quindi strutturali e persistenti.
L’analisi conferma l’esistenza di un’Italia divisa su base economica: un Nord più ricco e produttivo, capace di reagire più rapidamente alle crisi economiche (ad esempio agli effetti della pandemia), e un Sud e delle Isole che, pur mostrando una certa crescita nel periodo post-pandemico, restano ampiamente indietro.